Lo stiamo leggendo, il DUP, il Documento Unico di Programmazione del Comune di Quartu Sant’Elena, che sarà discusso fra qualche giorno in Consiglio Comunale.
La prima cosa che ci è saltata agli occhi è la annotazione sul carattere “ordinatorio” ( = che impone) delle scadenze per la pianificazione, ricordata proprio all’inizio della premessa. E partiamo da lì, a dire che anche se “ordinatorio non è perentorio” (perentorio = inderogabile, tassativo), gli amministratori pubblici si distinguono in quelli che si prendono con arroganza il tempo che vogliono, e quelli che si preoccupano di usare il tempo giusto, ovvero il minimo di quello che serve per dare il massimo del loro risultato in termini di “buona amministrazione”. Per buona amministrazione intendiamo il principio costituzionale dell’operare con efficienza ed efficacia quando si amministrano i soldi e i beni pubblici.
Non sono le paroline del linguaggio giuridico a cambiare le cose, ad annullare il tempo buttato e le occasioni perdute, ma l’avere (avuto) un progetto chiaro e, soprattutto, la capacità di coagulare su di esso i voti del consiglio comunale. Ciò che per ora non si è visto.
E siamo arrivati ad agosto, con quasi 100 giorni di gestione provvisoria, ossia di niente. 100 giorni in cui si sono deliberati soltanto gratuiti patrocini, in attesa del bilancio, e si sono sospesi i pagamenti di contributi a poveri e a disabili, per mancanza di bilancio. 100 giorni in cui la buona amministrazione era semplicemente ridotta a pagare stipendi e obbligazioni fiscali o debitorie.
Tutto molto “ordinatorio”. Già.
A quando il bilancio (8)
A quando il bilancio (7)
chi ne risente?
Per esempio le famiglie, per esempio l’infanzia.
Siccome a Quartu S.Elena non è approvato il bilancio comunale (e per la verità, non si riesce a formulare nemmeno il conto consuntivo…), la gara d’appalto con cui si sarebbe data continuità all’erogazione del servizio dell’asilo nido comunale di Via De Cristoforis sarà revocata. Lo stabilisce la Giunta in una sua Deliberazione (la n. 120/2016): impegni, aggiudicazioni e contratti “devono essere sospesi con eventuale disimpegno delle risorse finanziarie”. Non sia mai servano a sistemare i conti che non tornano.
Pazienza se ci sarà un’interruzione ad un servizio fondamentale, come è l’asilo nido, sia per i piccoli che ci vanno a formarsi, sia per le famiglie, che hanno bisogno a più livelli di appoggiarsi a quel servizio.
In fondo, si sa, i bambini non parlano…
E le famiglie? Le famiglie migreranno dal servizio pubblico a quelli privati, con notevole risparmio per l’Amministrazione Pubblica Locale e con una consistente crescita della spesa familiare.
Tutta questa situazione è sintomo della miopia politica con cui gli amministratori “responsabili” (tutto minuscolo) hanno trascurato di approvare il bilancio nei termini. E’ la prova che per i cittadini non c’è nessun interesse.
Vorremmo affermare con forza una nostra convinzione, ovvero che il senso di un Comune sta in poche e semplici cose: la capacità di fare “buona amministrazione”, l’ampiezza dell’offerta dei servizi e la loro continuità, la cura delle persone più fragili e delicate. Per esempio i bambini, che – è vero – non votano, però, un domani, voteranno.
Nel frattempo, la prossima volta (senza dimenticare niente) mettiamoci, noi cittadini adulti, maggiore impegno quando usiamo la matita (intendiamo quella grigia, in cabina elettorale!) per assegnare fiducia e responsabilità di noi stessi e dei nostri figli a qualcuno.
A quando il bilancio (6)
tatticismo o documenti di programmazione?
Riflettiamo su tutto il tatticismo che ci regala la “politica” quartese degli ultimi giorni… sembra una partita a scacchi…
Tra maggioranze e minoranze ondivaghe, non si capisce più chi sta con chi, ma sopratutto PER QUALE FINALITA’ E PROGETTO POLITICO.
Ora magicamente i consiglieri risultano divisi equamente: 14 hanno firmato un documento per le dimissioni e 14 un altro documento (cosi riporta l’Unione Sarda del 09.07.2016, dove i firmatari in gioco “lievitano” di numero per inclusione di 8 assessori e sindaco) per sostenere il bilancio – dicono – che pero’ ancora non esiste.
Ma predisporre il bilancio, invece, e portarlo in Consiglio per un confronto reale, no? I cittadini vi chiedono troppo?
A quando il bilancio (5)
dimissioni
Apprendiamo dell’ultima lettera di dimissioni, sottoscritta inizialmente da uno dei candidati sindaco, eletto in consiglio a Quartu S. Elena. Legittima e auspicata da tanti cittadini, ma purtroppo ancora inefficace. Gli effetti si producono solo quando viene sottoscritta da almeno 16 consiglieri e fino ad ora di firme apposte in calce ve ne sono solo 14. Di fatto ne mancano due.
Dubitiamo che possano aumentare perché, se è vero che in via E. Porcu sono in tanti a lamentarsi del sindaco e della sua gestione, forse troppo lontana da quanto promesso ai cittadini in campagna elettorale, di fatto non sono in tanti a volere che la consiliatura cada in questo modo. Qualche lingua cattiva dice che sono attaccati alla poltrona e non hanno voglia di andare di nuovo ad elezioni con il rischio di non essere rieletti, qualche altra lingua cattiva dice che è tutta una manovra del primo firmatario per avere un vantaggio alle prossime elezioni. Noi crediamo siano solo dicerie. Se in consiglio ci fossero solo persone consapevoli dell’importanza del proprio ruolo le firme apposte sarebbero potute arrivare prima, mentre quelle mancanti arriveranno (se arriveranno) comunque tardi.
Diciamola tutta senza mezzi termini, questo teatrino delle firme ha un po’ stufato. Non è il primo documento che si propone e temiamo non sarà neppure l’ultimo. Se c’è qualcuno coerente con quello che dice firmi e basta, altrimenti si dimetta per conto suo visto che non è in grado di fare gli interessi del popolo che chiede a gran voce di interrompere questa triste e ormai sconsolata gestione cittadina.
Chi viene eletto in consiglio dovrebbe fare prioritariamente gli interessi dei cittadini e invece vediamo che si antepongono interessi personali, sia pure legittimi.
Nel frattempo il bilancio attende di essere approvato da 6 mesi durante i quali non si è potuto spendere, quel poco disponibile, a favore dei cittadini a dimostrazione del fatto che gli interessi della città passano in secondo piano lasciando spazio ai giochini trasversali.
Ci rivolgiamo a tutti i consiglieri. Ci stiamo stufando di attendere, state mostrando nel complesso tutta la vostra inadeguatezza a rappresentare gli elettori. Vi chiediamo per favore un guizzo di dignità DIMETTETEVI!
A quando il bilancio (4)
(e quali possibili prossimi scenari a quartu s.elena…)
L’attività amministrativa del consiglio comunale ha un suo fisiologico svolgimento della durata di cinque anni. Tuttavia, l’amministrazione può talora essere sciolta anticipatamente, come prevede l’art. 141 del Testo Unico degli Enti Locali.
Lo scioglimento è un’ipotesi straordinaria, che si verifica quando si manifestino fatti che rendano impossibile l’ordinaria prosecuzione dell’amministrazione.
La mancata approvazione del bilancio nei termini è uno di questi.
Il bilancio costituisce lo strumento economico più importante affinchè l’ente locale possa concretamente funzionare. E’ di tutta evidenza che esso deve essere approvato nei termini di legge, per evitare lo scioglimento del Consiglio Comunale.
Per l’anno 2016 la data ultima di approvazione del Bilancio era il 30 aprile. Ci risulta che non solo non sia stato approvato dal Consiglio ma che non sia passato ancora nemmeno in Giunta. Quale scenario si potrebbe verificare, dunque, nella nostra Quartu? Secondo la norma, trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato, l’organo regionale di controllo nomina un commissario affinchè lo predisponga d’ufficio per sottoporlo al Consiglio. Qualora non lo approvi entro 20 giorni, il Consiglio Comunale viene sciolto. Un nuovo commissario viene quindi nominato, per sostituirsi definitivamente all’amministrazione inadempiente.
Quello che ci stiamo chiedendo, insieme a moltissimi altri cittadini, responsabili e attenti, è se il nostro sindaco sia nelle condizioni di far approvare il Bilancio prima che la Regione sia costretta a farglielo predisporre da un commissario.
E dunque… la famosa “maggioranza dei responsabili” non si era costituita con il preciso scopo di evitare il commissariamento?
Campagna per il referendum costituzionale
Sostieni il Referendum contro lo scempio della costituzione voluta da Renzi.
Si può firmare fino a fine giugno:
– nel proprio comune di residenza, presso la segreteria comunale
– nei gazebo situati a Quartu
Sabato 18 dalle 08,00 alle 13,00 Pitz’e Serra (mercato Campagna Amica)
Mercoledì 22 dalle 08,00 alle 13,00 Via della Musica fronte via Stradivari (mercato settimanale);
Venerdì 24 dalle 09,00 alle 21,00 in Viale colombo fronte civ. 100;
Mercoledì 29 dalle 08,00 alle 13,00 Via della Musica fronte via Stradivari (mercato settimanale);
– A Cagliari, tutti i giorni dalle 18 alle 20 in Via Garibaldi, angolo via Iglesias
Si firma per il referendum costituzionale e per l’abrogazione dell’Italicum
Tante buone ragioni per firmare a favore del referendum costituzionale:
le modifiche di ben 47 articoli introdotte dal Parlamento:
– Vengono dichiarate necessarie attribuendo alla Costituzione responsabilità di ritardi ed inefficienze che sono invece di una classe politica quanto meno inadeguata.
– Sono funzionali al consolidamento di un potere oligarchico e ad una riduzione della rappresentanza che in questi anni hanno già mostrato i loro gravi effetti negativi.
– Non superano il bicameralismo, ma lo rendono più confuso a causa di conflitti di competenza sia fra le due Camere che fra Camera e Regioni.
– Non viene dimostrato che diminuiscono i costi della politica perché il costo maggiore è determinato dalla macchina amministrativa per far funzionare le Camere (che rimane immodificata) ed il risparmio legato a riduzione del numero dei senatori e assenza di indennità per loro, potrà essere minimizzato dai rimborsi spese per trasferte, vitto e alloggio e dai maggiori costi legati all’iter legislativo più complicato.
– Invece di semplificare, le modifiche prevedono ben 12 diversi sistemi per approvare le leggi e l’iter legislativo sarà inevitabilmente rallentato. vedi per esempio www.federalismi.it/document/24022016173945.pdf .
– Riducono la democrazia e la chiamano efficienza: maggior potere al Governo a scapito del Parlamento e degli organi di controllo e di garanzia.
– Riducono la democrazia e la chiamano innovazione: maggior potere alla maggioranza di Governo a scapito delle autonomie regionali e locali. Viene prevista una clausola di supremazia che consente alla legge dello Stato, su proposta del Governo, di intervenire in materie riservate alle regioni quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica ovvero la tutela dell’interesse nazionale. In pratica ogni qualvolta lo ritenga opportuno.
– Espropriano la volontà popolare e la chiamano riforma: le firme necessarie per presentare disegni di legge d’iniziativa popolare passano da 50.000 a 150.000.
– Espropriano la volontà popolare e la chiamano governabilità: assieme all’Italicum, la legge elettorale recentemente approvata, consegnano la volontà popolare ad una minoranza parlamentare grazie ad uno sproporzionato premio di maggioranza.
Vedi tutte le modifiche
www.eticapa.it/…/up…/2016/05/Testo-riforma-Costituzione1.pdf
Altri motivi a favore del NO
https://comitatodemocraziacostituzionale.files.wordpress.co…
A quando il bilancio (3)
Non c’e’ azienda, impresa, attività produttiva che possa procedere senza progetto e pianificazione economica. Tutti sappiamo, nel nostro piccolo, che senza il piano di gestione (e di sviluppo) ogni cosa va fuori controllo e l’azienda muore.
Anche le nostre gestioni familiari, le nostre case, procedono e stanno bene solo quando siamo in grado di progettare le nostre vite e pianificare preventivamente cio’ che occorre fare, quanto costera’ farlo, dove e come troveremo le risorse economiche per farlo.
Se non facessimo cosi’, la nostra famiglia avrebbe un presente carente e un futuro non affidabile.
Bene: cosi’, al medesimo modo, funziona un Comune.
Il nostro Comune di Quartu S.Elena, dopo 48 giorni dalla scadenza dei termini, non ha ne’ il Documento Unico di Programmazione, ne’ – ovviamente – il Bilancio.
L’Amministrazione Comunale lo spieghi ai cittadini.
Stop alla violenza sulle donne
Oggi c’è stato un bel momento a Quartu, organizzato da FIDAPA. Abbiamo camminato con addosso qualcosa di rosso e abbiamo parlato…
…di come sia importante che a scuola si tratti della violenza di genere, ma anche di quanto sia bello valorizzare le differenze di genere
…di come sia indispensabile educare tutti al no fin da piccoli, perchè non sia la mancanza di tolleranza alle frustrazioni a far sentire un uomo in diritto di rispondere al no di una donna con la violenza
…del fatto che esiste un Piano Nazionale straordinario per il contrasto della violenza di genere
…di come questo Piano preveda una responsabilità precisa delle amministrazioni regionali e locali nel definire e attuare gli interventi al massimo livello di prossimità alle donne vittime di violenza.
In attesa di poter condividere, partecipandovi come cittadine e cittadini, in un domani non troppo lontano, la formulazione del nostro Piano Di Genere del Comune di Quartu S.Elena, in cui speriamo, abbiamo letto e regalato due poesie.
A tutte le donne.
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.
(Alda Merini)
Credono di sapere.
Credono di sapere
ed io glielo lascio credere
e creo.
Hanno costruito per me una gabbia
affinché la mia libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con e senza di loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!
(Joumana Haddad)
A quando il bilancio (2)
Nel prossimo Consiglio Comunale previsto a Quartu S.Elena per martedì 14 giugno all’ordine del giorno solo argomenti richiesti dalla minoranza… e nessun “segnale” sul Bilancio.
Eppure dovrebbe essere ritenuto prioritario rispetto a qualunque altro argomento, data l’importanza e il gravissimo ritardo di 44 giorni dal termine scaduto per l’approvazione.
Riflettiamo continuamento sul fatto che in assenza di bilancio tutto è fermo, compresi, per esempio gli interventi che mirano a dare sollievo ai concittadini più fragili: contributi, provvidenze, interventi di assistenza economica.
Ci chiediamo come sia possibile che il pensiero di queste persone non funzioni da leva per procedere speditamente all’approvazione. Noi, di questi concittadini, vediamo le difficoltà, sentiamo il respiro.
Qualcuno può spiegarci il perché di tale ritardo nell’approvazione del più importante strumento di programmazione della vita amministrativa della città e di tale silenzio da parte di tutti i consiglieri ?
A quando il bilancio (1)
Impossibile capire, impossibile accettare, che a Quartu Sant’Elena, (la nostra Città, la terza in Sardegna per numero di abitanti) manchi tutto, manchi l’anima della vita amministrativa, manchi il principale strumento per amministrarla: il BILANCIO COMUNALE.
Sono trascorsi 4 lunghi mesi, da gennaio ad aprile, nei quali sarebbe potuto essere approvato “nei termini”. Questo avrebbe consentito la pianificazione di un anno intero di interventi, garantendone la spesa delle risorse ed evitando la formazione di “avanzi di amministrazione”, con conseguenze negative per tutti noi cittadini.
Quei 4 mesi di esercizio provvisorio sono già stati un forte limite: in quel periodo si è potuto procedere a piccole quote (i “dodicesimi”), senza una pianificazione e senza margini di manovra economica. Che significa senza poter affrontare niente che non fosse una piccola parte dell’ordinaria amministrazione e le emergenze gravi. Ed ora, dal primo di maggio, siamo in gestione provvisoria. Sono quindi trascorsi ulteriori 43 giorni dal termine concesso alle amministrazioni per approvare i loro bilanci. Molte amministrazioni locali lo hanno fatto, questo dovere, questo che è il principale vero/grande loro dovere, approvare il Bilancio.
La nostra amministrazione NO.
Informate i consiglieri di maggioranza.
Informate, anche, i consiglieri dell’opposizione.