Bilancio (partecipato …?) 4 – una voce di spesa per la biblioteca civica

Riprendiamo a segnalare le cose che, secondo noi, meriterebbero un’attenzione particolare da parte dell’amministrazione, nel prossimo bilancio.
Lo facciamo immaginando che sia ormai pronto il regolamento per il bilancio partecipato.
Lo facciamo sperando che nel 2017, per l’approvazione del bilancio non si ricada nella situazione mortificante verificatasi nel 2016, all’insegna del ritardo grave.
Lo facciamo suggerendo ai Consiglieri di stimolare la Giunta a chiudere il bilancio correttamente almeno entro i tre mesi di esercizio provvisorio (ovvero entro il 31 marzo 2017), visto che non è stato approvato entro la sua scadenza normale (31 dicembre 2016). Potreste prenderlo come il principale impegno del momento, al posto degli stalli di cortesia e altre cose decisamente meno impattanti.
Lo facciamo perché troviamo intollerabile che a Quartu i servizi vengano eliminati o ridotti o sviliti, senza che i cittadini battano un colpo.

BILANCIO (PARTECIPATO …?) 4 – UNA VOCE DI SPESA PER LA BIBLIOTECA CIVICA

C’era una volta una biblioteca…
Era un bel posto, un luogo storico della città, l’antico mattatoio ristrutturato. Aveva spazi all’aperto, sale e mezzanini. La grande scelta di volumi si accompagnava all’offerta di alcuni servizi: letture per i più piccoli, incontri con gli autori, talvolta la partecipazione ad eventi di più vasta portata come “Il Festival Tuttestorie”, rassegna di letteratura per ragazzi.
Il sevizio era gestito da personale qualificato, in grado di occuparsi degli acquisti, della catalogazione dei nuovi volumi e di operare la necessaria mediazione tra la richiesta specifica dell’ utente e il patrimonio librario disponibile.
Il sistema non era perfetto ma la biblioteca era comunque un importante centro di aggregazione, di studio e di argine contro l’impoverimento culturale.
Ad oggi la biblioteca non può più contare su personale qualificato, le letture ad alta voce sono state sospese, gli orari di apertura pomeridiana drasticamente ridotti (due soli pomeriggi a settimana dalle 15:30 alle 18:00), in un ambiente non più confortevole: scarsamente illuminato e riscaldato.
In un momento di grande crisi quale quello che sta vivendo la città di Quartu S. Elena, occuparsi della biblioteca può sembrare quasi superfluo e irrispettoso di bisogni più urgenti.
Così non è!
Se le biblioteche non si connotano come uno spazio di libertà da offrire ai più giovani, come uno spazio e un luogo di tempo lento, come una finestra aperta sul mondo e sul sogno… cosa rimane alle nuove generazioni?
Temiamo che la risposta sia: il vuoto esistenziale di chi viene pensato unicamente come consumatore e che trova il suo sbocco naturale nel ricercare una forma di aggregazione sociale nell’unico non-luogo sempre aperto: il centro commerciale.
Ecco perché speriamo, sogniamo che nel bilancio comunale (chissà, magari partecipato…) una voce di spesa possa essere riservata alla cura ed alla valorizzazione di questo servizio.

Amministrazione Trasparente
e Accesso Civico alle Informazioni
Venerdì 3 marzo ore 18.30

locandina accesso civicoPosso sapere come e quanto ha speso il Comune? Qual è il curriculum dei Dirigenti in carica? Cosa dicono le analisi sulla salubrità dell’aria? E’ stata approvata la concessione edilizia che avevo richiesto? Chi ha vinto il concorso per quel posto di lavoro pubblico? Di recente, nuove disposizioni legislative hanno ampliato notevolmente il diritto di ogni cittadino ad avere informazioni sull’attività delle Amministrazioni Pubbliche. Per gli Enti è diventato obbligatorio pubblicare su internet una grande quantità di dati e informazioni (amministrazione trasparente) e per noi cittadini è diventato possibile accedere anche alle informazioni non pubblicate con una semplice richiesta (accesso civico). Questo incontro è dedicato a spiegare a qualunque cittadino interessato come e dove si possono reperire le informazioni pubblicate e come richiedere l’accesso civico ai dati. Gli argomenti saranno descritti con linguaggio semplice e accessibile e accompagnati da dimostrazioni ed esercitazioni pratiche. Proponiamo questo incontro perché crediamo che essere informati sia il primo passo per avere la consapevolezza necessaria per esercitare in modo efficace la propria cittadinanza attiva.
Introducono l’incontro Bernardetta Cabras e Caterina Perra. Dimostrazioni a cura di Ernesto Batteta, Antonio Boi e Antonio Perra

Bilancio (partecipato…?) 2
una voce di spesa per mercati in piazza

Da diversi anni, a Quartu, una volta alla settimana, abbiamo modo di fare una piacevolissima “esperienza”. Iniziata silenziosamente, è diventata un appuntamento fisso ed irrinunciabile per molti di noi ed è il “mercatino degli agricoltori” che si svolge il sabato mattina nel parcheggio di Pitz’e Serra.
Nei visi delle persone che lo frequentano, curiosando tra i banchi pieni zeppi di frutta e verdura, super colorati e profumatissimi, si coglie il piacere di riappriopriarsi di un intreccio di relazioni, con al centro il cibo. I mercati degli agricoltori prendono forma come luoghi della sensibilizzazione e della formazione dei consumatori; luoghi in cui si chiarisce il significato dell’acquisto e dove, a differenza degli spazi della grande distribuzione organizzata, anche il valore delle relazioni con chi produce assume importanza fondamentale: la transazione economica porta con sé un arricchimento in termini di conoscenze, competenze, relazioni ed esperienza.
Avendo assistito alla magica trasformazione di un banale parcheggio in un “luogo di relazione”, ci viene spontanea la richiesta di individuare nella nostra città altri spazi che, per dimensioni, conformazione e posizionamento nell’asse viario, possono accogliere i mercatini più svariati: dalle produzioni artigianali, allo scambio di libri , all’oggettistica…
Questo permetterebbe di aprire spazi per il commercio, ma anche di riaprire i canali di mantenimento della memoria locale, perché è grazie alla frequentazione dei luoghi urbani e a una rinnovata cura di questi spazi, che si riportano in vita dei giacimenti di storia. Abbiamo bisogno di riscoprirla, coltivarla, intrecciarla con l’attualità, inserirla nel flusso delle informazioni quotidiane, per contrastare l’inaridimento produttivo, culturale e sociale della nostra città e per rilanciarne l’identità, la cultura e le idee.
Ecco, nel bilancio (chissà se) partecipato (ops! …BILANCIO COMUNALE) metteremmo una voce di spesa finalizzata alla creazione, promozione e valorizzazione dei mercatini rionali.
Le piazze “virtuali” sono moderne e funzionali, ma oggi è più urgente riprenderci le piazze reali. E basta poco, per “fare una piazza”, che in ogni caso resta il miglior luogo di vita sociale che l’uomo abbia mai progettato.

Integrazioni al piano di prevenzione della corruzione

Noi ci abbiamo provato. Dopo una bella riflessione di gruppo, abbiamo concluso che lo sconforto in cui ci aveva fatto piombare la notizia degli ultimi arresti fra i dipendenti del Comune di Quartu Sant’Elena, doveva farci sviluppare un impegno ancora maggiore contro ogni forma di corruzione.
Per questo, ieri, abbiamo partecipato alla consultazione pubblica per l’adozione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione 2017/19.
Vincendo la tentazione di considerare quel documento “cosa da specialisti”, motivati a far sentire sulla macchina comunale tutta la forza dell’interesse che i cittadini di Quartu hanno per l’affermazione della legalità, abbiamo inviato le nostre proposte di integrazione al Piano di prevenzione della corruzione.
Siamo convinti che sia nostro diritto essere amministrati da politici non indagati e non condannati, e desideriamo poter contare su uffici a cui siamo disposti a tollerare – eventualmente – anche una certa non eccellenza, ma non certo una bassa legalità.
Per formulare le nostre proposte siamo partiti dalla lettura della relazione annuale del Responsabile della Prevenzione della corruzione. In particolare, ci ha colpito leggere di “difficoltà ad accettare l’attuazione di quanto previsto nel Piano, in quanto la struttura non è più abituata ai controlli”, “scarsa collaborazione da parte dei Dirigenti di Settore nella attività di report, sia in relazione al contenuto che al rispetto della tempistica”, “inadeguatezza del modello organizzativo dell’Ente rispetto all’attuazione del Piano”, oltre che di carenze di organico.
Ecco, noi non siamo riusciti a considerare ciò una cosa tollerabile.
Le proposte di modifica che abbiamo trasmesso al Comune chiedono, in sintesi:
a) che venga data informazione ai cittadini sui controlli effettuati, sulle modalità con cui si fanno e sugli esiti di questi. Siamo convinti, infatti, che la leva della pubblicazione alla cittadinanza possa “convincere” la parte resistente della macchina comunale. E’ giusto che chi amministra e chi lavora al Comune di Quartu sappia che ai cittadini interessa moltissimo sapere se si fanno le cose con legalità e quando non si fanno le cose con legalità.
b) che si dia notizia di quali dirigenti non eseguono i passaggi di responsabilità previsti dal piano. Siamo convinti che relazionare annualmente su questo punto, con trasparenza, e permettere ai cittadini di farsi un’idea sul buono o cattivo operato delle figure apicali, possa essere di stimolo affinché i ruoli vengano rispettati ed eseguiti con maggiore responsabilità e completezza.
c) che si svincoli il sistema di rilevazione della soddisfazione dell’utenza dall’informatizzazione, in modo da non addurre scuse al fatto che non la si è fatta. Il malessere della Città è alto e la qualità dei servizi bassissima. Vorremmo che i cittadini possano dirlo ogni volta che utilizzano un servizio, senza aspettare chissà quale sistema informatizzato, anche solo utilizzando un banalissimo e concretissimo modulino cartaceo
Per inviare proposte di modifica al Piano di Prevenzione della corruzione c’è ancora tempo fino a domani. Noi speriamo che altri cittadini, altre associazioni, facciano le loro osservazioni e proposte. Più siamo a partecipare a questa consultazione pubblica e più si manda chiaro il messaggio che a Quartu l’illegalità disturba l’umore dei cittadini.
Ci auguriamo anche di poter apprendere che la consultazione sul Piano ha interessato anche qualche consigliere comunale: in mancanza, sapremmo come qualificare il fatto che nessuno di questi, dall’alto del ruolo di rappresentanza che ha, abbia proposte di modifica e di miglioramento da suggerire su un tema così pregnante per la nostra storia attuale. I consiglieri che lo faranno, ce lo facciano sapere.”

Bilancio (partecipato…?) 1 – noi ci siamo

Il 13 aprile del 2016 è stata per la Città di Quartu S. Elena una data importantissima: il Consiglio Comunale ha adottato all’unanimità la Deliberazione n. 25, dove ha assunto l’impegno di fare il bilancio partecipato (ovvero di applicare una qualche forma di processo di elaborazione del documento di programmazione, che preveda il contributo di pensiero, riflessione, dati, opinioni, valutazioni, da parte dei cittadini).
La nostra associazione, che è nata “per la promozione delle politiche consapevoli e partecipate dei cittadini di Quartu S.Elena”, in quell’occasione ha esultato. Si realizzava, davanti ai nostri occhi, il nostro sogno più grande: presto avremmo potuto contribuire alle riflessioni sulle esigenze dei cittadini, affinché gli amministratori potessero orientare le loro scelte in maniera più condivisa, più moderna, più partecipata, appunto.
Poi, in effetti, le cose non sono andate proprio al meglio. Non possiamo certo dimenticare, né permettere che i concittadini dimentichino, che non solo non c’è stato bilancio partecipato, ma per ben sette mesi non c’è stato proprio alcun bilancio e per tre di essi il Comune è stato in “gestione provvisoria”, cioè bloccato, economicamente paralizzato, ad esclusione del pagamento di stipendi, mutui e tasse. Ma questo accadeva nel 2016.
Ora siamo nel 2017. Il nuovo bilancio avrebbe dovuto essere approvato in Giunta entro il 15 novembre e in Consiglio entro il 31 dicembre 2016.
Un po’ ingenui, avevamo pensato che l’Amministrazione Comunale, memore della deludentissima performance precedente, avrebbe lavorato d’anticipo e correttamente almeno quest’anno. In realtà, è metà gennaio 2017 e del Bilancio Comunale (ancorché meno partecipato) neanche l’ombra.
Certo, il Decreto Milleproroghe (articolo 5, comma 11) ha concesso tre mesi di “esercizio provvisorio” (non certo obbligatorio), in cui alle amministrazioni senza bilancio è possibile eseguire spese pari a un dodicesimo di quanto stanziato nell’anno precedente, per ciascuno dei tre mesi.
Ecco, noi intanto ci auguriamo che, nell’anno in corso, non si vada oltre i tre mesi di esercizio provvisorio.
Però, per dirla tutta, quest’anno sì che ci aspettiamo anche l’imminente coinvolgimento dei cittadini su un bilancio partecipativo, per semplice ottemperanza alla decisione assunta con la Deliberazione n. 25/2016.
In attesa, apriamo questa rubrica, nella quale cominciamo a dire, un po’ per volta, da oggi in poi, con semplicità e sentimento civico, ciò che secondo noi non dovrà mancare nel Bilancio del Comune di Quartu S.Elena 2017-19.

Potrebbe essere anche un buon natale…

Le strade quartesi, quest’anno, non si sono illuminate a festa. Abbiamo sentito dei concittadini stupirsi, altri lamentarsi della mancanza dell’allestimento festivo urbano.
Noi, in effetti, abbiamo pensato che fosse giusto così, non tanto per un fatto di riduzione degli sprechi (di denaro, di energia), al cui tema siamo comunque sensibili e attenti. Né tanto meno perché siamo contrari agli abbellimenti che rendono un giorno, un evento, eccezionali anche esteticamente. Piuttosto, noi non ce ne lamentiamo per congruenza con la scala di priorità che ci saltano agli occhi e dentro il cuore, mentre osserviamo e ascoltiamo la nostra Città.
La nostra Città è tutta spenta, poco illuminata, poco bella, poco curata, in senso simbolico più ancora che in senso letterale.
Abbiamo un bilancio da appena tre mesi e mezzo e molto tempo è stato perso, in quella tardiva approvazione. Abbiamo un PAES inapplicato. Abbiamo un Piano di contrasto della corruzione che non produce i suoi effetti. Abbiamo discariche di immondezza a due metri dai marciapiedi, in pieno abitato. Abbiamo un’area che era pista di atletica, che ha fatto sprecare molti soldi nel suo travestimento da stadio di calcio, che ne ha fatto sprecare altri per disfarne il travestimento e che non torna ad essere nient’altro, tanto meno una pista di atletica per i nostri ragazzi. Abbiamo un asilo nido comunale in meno, un servizio educativo territoriale che non esiste, una ludoteca dimenticata, un centro di aggregazione dimenticato, i centri sociali per anziani chiusi, l’ultimo di recente. Abbiamo muri brutti, brutti manti stradali e una brutta passerella come lungosaline. E una biblioteca a mezzo servizio.
Di recente, dietro sollecitazione di alcuni cittadini, e utilizzando lo strumento dell’ “accesso civico” abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale di darci informazioni sullo stato del Servizio Biblioteca. Diamo atto al Dirigente di Settore della tempestività e correttezza della risposta, e lo ringraziamo di questo.
Purtroppo, diamo anche notizia ai cittadini che il Servizio Biblioteca, la cui fase critica sembrava potesse avviarsi alla soluzione, è di nuovo in impasse. La gara d’appalto che fu bandita, e poi bloccata per incertezza della copertura finanziaria nella fase precedente all’approvazione (straordinariamente tardiva) del bilancio, e poi riaperta dopo l’approvazione dello stesso avvenuta ai primi di agosto…oggi è ferma, di fronte a quelle che nella risposta inviataci dall’Amministrazione vengono indicate come “problematiche di natura finanziaria persistenti nel triennio, in considerazione di impreviste variazioni normative che hanno determinato una contrazione delle entrate e la conseguente modifica del quadro finanziario complessivo”. Detto in semplicità, i soldi che sembrava ci fossero per garantire l’affidamento ad una ditta esecutrice per tre anni di servizio, non siamo sicuri di poterli stanziare, perché i conti dicono che ci saranno meno entrate e questo è un servizio che al momento non sappiamo se potremo erogare.
La biblioteca, dunque, sembra essere in pericolo di funzionare ancora come sta funzionando da qualche mese , ridotta al poco più del niente: orario svolto prevalentemente di mattina (quando meno serve e non viene utilizzata dai target privilegiati di una biblioteca civica, che sono gli studenti) e apertura per due soli pomeriggi (orario in cui fino a qualche mese fa era visitatissima da genitori, bambini, ragazzi, attività dell’archivio comunale, convegni e seminari, presentazioni di libri, animazione della lettura). La biblioteca è destinata ad essere condotta con personale dipendente stralciato da altri settori, non specializzato. La biblioteca è destinata ad essere come tutto il resto, a Quartu: ridotta, povera, insufficiente, peggiorata.
Buon Natale, a questo punto, che possa essere NUOVA NASCITA, che possa ispirarla una nuova nascita e che possa catturarne il bisogno in tutti noi, che possiamo percepirla, oggi più che mai, necessaria, vitale.
Che possano rinascere, soprattutto e quanto prima…
…il senso di appartenenza al luogo in cui viviamo e non dormiamo soltanto
…la nostra capacità di osservare a occhi sgranati il degrado della nostra città, ma solo per poter sognare, con convinzione e volontà critica, le strade di una possibile ripresa
…la volontà di trovarci, fra noi, fra cittadini, unendo forze e pensieri e osservazioni e azioni, riconoscendoci solo per quella voglia di cambiamento che deve accompagnare le grandi crisi
…la coscienza e la forza di partecipare alla vita civica e politica della Città.
Messa così, anche questo diventa davvero un Buon Natale. Auguri a Tutti.

Il comune e’ corrotto?

Difficile resistere ad esprimere pensieri, considerazioni, timori.
Nella terza città della Sardegna per numero di abitanti, stamattina, all’alba, abbiamo avuto 5 arresti per corruzione nell’ambito dell’edilizia privata, che hanno coinvolto imprenditori e dipendenti comunali di ben due settori, di cui uno è proprio quello che maggiormente dovrebbe garantire la sicurezza, con la sua azione di polizia amministrativa. Per pochi euro, all’antica.
Nella terza città della Sardegna per numero di abitanti abbiamo un Piano di prevenzione della corruzione di venticinque pagine. Se fossimo il Sindaco di Quartu, chiederemmo immediatamente conto dei controlli eseguiti su tutti i settori, come previsto nello stesso Piano, dove si dice che il Responsabile della corruzione deve rendicontare all’amministrazione sulle attività di controllo eseguite, entro la data del 15 dicembre. Se fossimo il Sindaco ne daremmo conto ai cittadini, con un dettaglio sufficiente a scongiurare l’insorgere del pensiero che il Sindaco tollera, non vede, non affronta, o peggio, non dissente, non prende fermamente le distanze. Attendiamo che il Sindaco ci dica quanti controlli sono stati effettuati, in quali settori, gli esiti degli stessi. Solo per il gusto amabile della trasparenza.
Nel piano di prevenzione della corruzione, le pratiche edilizie hanno un coefficiente di rischio medio (circa 7 sul massimo di 10). Bisognerebbe informare il Segretario Generale di quanto successo e chiedergli di aggiornarlo, per una migliore prevenzione, appunto. Peccato, perché era stato appena approvato, in maggio 2016, un tempo non sospetto, evidentemente.
Nella terza città della Sardegna per numero di abitanti siamo abituati da molto alle inchieste: ce ne sono in corso che riguardano altri dipendenti, dirigenti attualmente in carica, ex sindaco ora consigliere “responsabile” e presidente del consiglio… Se noi fossimo il Sindaco prometteremmo ai cittadini fin da ora di dichiarare il Comune “parte lesa” e ci impegneremmo a chiedere i danni all’immagine: due gesti che potrebbero dare almeno sollievo morale a tutti quei cittadini che sono stati educati nell’integrità, che crescono i propri figli insegnandogliela e testimoniandola ogni giorno.
Se invece, domani, ci svegliamo ed era tutto finto…benissimo, potremmo sempre uscire nelle strade a festeggiare il pericolo – scampato – di avere un Comune corrotto.

Una mattina a servizio della città (2)

E’ stata proprio una bella mattina. Bello incontrarsi fra cittadini per ripulire il percorso pedonale/ciclabile che costeggia il Parco lungo la via Fiume. Bello scoprire di non essere i soli che sentono il bisogno di impegnarsi per le cose comuni e per l’ambiente.

L’azione di oggi, certo, non risolve il problema della pulizia degli spazi pubblici, non risolve il problema del decoro urbano, non risolve nemmeno il vuoto di attenzione – generalizzata – verso un bene naturale così speciale quale è il Parco Molentargius Saline di Quartu S.Elena.
Tuttavia riteniamo che sia stato importante:
– ritirare la maggiore quantità possibile di rifiuti, ovviamente solo quelli non speciali, quelli differenziabili, e quindi conferibili.Purtroppo, sul posto restano tutti gli altri, speciali, ingombranti e pericolosi
– testimoniare ai più piccoli che l’ambiente è bello così come nasce, senza le aggiunte deturpanti che l’uomo troppo spesso si permette, non capendo che, a rovinarlo si pregiudica la propria salute
– sentirsi uniti dai principi della cittadinanza, della condivisione delle cose pubbliche (compresi gli spazi), del sentirsi corresponsabili dei beni comuni, che sono di tutti e, invece, passano per essere di nessuno
– sentire un po’ più nostro, nel senso civico dell’espressione, il percorso che costeggia il Parco, e pertanto meritevole di cure, sempre, da parte di tutti.

Ringraziamo l’Amministrazione Comunale per avere in parte agevolato la nostra iniziativa, compiendo una pulizia straordinaria proprio ieri, sabato 19 novembre. Questo ci conferma che l’attenzione ci può essere da parte di chi ci rappresenta.
Certo, non possiamo dirci rinfrancati dal verificare che questi interventi sono rari ed estemporanei.
Ciò che, invece, vorremmo è una pianificazione della pulizia della città, costante, regolare, accurata. Tale da conferire decoro e lustro, ai nostri e agli altrui occhi.

Siamo anche convinti che i cittadini possano contribuire sempre in tutto, compresa la pianificazione del servizio di igiene urbana e, in generale, di tutti gli argomenti ad esso collegati.
Abbiamo ricordo delle assemblee civiche già attivate e, soprattutto, della mozione approvata dal Consiglio Comunale con la Deliberazione n. 25 del 13.04.2016, con la quale, all’unanimità fu approvato l’impegno per il bilancio partecipato.
Ci riconfermiamo, perciò, disponibili ad interloquire con l’Amministrazione su tutto questo e chiediamo al nostro Sindaco l’avvio di un percorso partecipativo, di confronto e di supporto alle scelte dell’Amministrazione, anche sugli spazi pubblici naturali come il nostro Parco.

Una mattina a servizio della città (1)

L’ambiente in cui viviamo merita il massimo rispetto da parte di tutti. Vi cresciamo, ce ne alimentiamo, lo ammiriamo. La nostra città di Quartu contiene un ambiente speciale, paesaggisticamente struggente e, dal punto di vista naturalistico, una vera miniera di vita: la zona umida e il Parco del Molentargius.
Questo è lo spazio in cui intendiamo compiere un’azione di volontariato collettivo: il 20 novembre 2016, ripuliremo il percorso pedonale e ciclabile che costeggia il parco naturale del Molentargius, lungo la via Fiume. Lo abbiamo scelto non solo per il suo pregio e per la sua importanza, ma perché gli incendi accaduti in estate e l’accumulo di rifiuti dimostra quanto è lunga la strada della responsabilità e della valorizzazione.
Ve lo facciamo sapere, per dirvi che ci piacerà ritrovarci lì, con altri cittadini quartesi e con amici di qualsiasi provenienza, sensibili e pronti ad aiutarci a raccogliere il maggior numero di rifiuti possibile lungo tutto il percorso.
Questa iniziativa di volontariato civico è nata dalla collaborazione con il Comitato del Quartello e gli Amici di Beppe Grillo, insieme ai quali abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale l’autorizzazione e il supporto.
In attesa, dateci una mano: passate parola!

A quando il bilancio (9)
leggendo il documento unico di programmazione

Salta agli occhi, nelle prime pagine, il richiamo alle strategie dell’UE sui temi, imprescindibili, “povertà”, “clima”, “energia”. Certo, l’Europa, quando scrive, scrive cose importanti. E qui, da noi?
Tempo fa abbiamo provato a partecipare ad un tavolo per parlare di servizi sociali a Quartu. L’esperienza raccoglieva i rappresentanti di associazioni e enti diversi, ed era promossa dal Comune, in un’ottica di programmazione partecipata, di rete. Del nostro lavoro non sappiamo più niente, del tavolo tanto meno.
Intanto, nella nostra Città i servizi sociali sono rimasti insufficienti, insoddisfacenti, chiusi, improduttivi, bloccati. E’ un settore in cui si sono chiusi servizi che erano aperti, per esempio l’asilo nido, e confermata la chiusura di quelli che erano già chiusi, per esempio il servizio educativo territoriale.
Il richiamo alle attenzioni delle strategie europee va benissimo, ma dovrebbe generare scelte congruenti ad esse. Ci attenderemmo scelte di maggiore tutela della parte a vario titolo “povera”, o fragile, della cittadinanza.

E sul clima e l’energia… il nostro PAES (Piano d’azione per l’energia sostenibile), un bambino “nato morto”, molti anni fa, è tuttora giacente, vergognosamente. Ne chiedemmo conto all’assessore competente, al termine di un incontro civico sull’appalto dell’igiene urbana, proprio perché eravamo sensibili alle raccomandazioni UE e perché passeggiando in città, e osservandola, ci sembrava importante stimolare gli amministratori ad agire in tema di sostenibilità ambientale. Ci rendevamo disponibili a riattivare la partecipazione dei cittadini sul monitoraggio dell’attuazione del PAES, e, ovviamente, sugli aggiornamenti del documento.
La partecipazione su questi processi, non solo è prevista, ma è l’unica strada per perseguire gli obiettivi collettivi.
A marzo 2016 abbiamo pure promosso un incontro civico con un fisico e un astrofisico esperti di risparmio energetico ed energie rinnovabili.
Buono il richiamo all’Europa sull’argomento ambiente e sostenibilità, quindi. Meglio tardi…se veramente fosse, se mai sarà.
Una cosa ci piacerebbe. Contare i cittadini che come noi sentono forte l’impegno e il dovere della partecipazione su questi temi. Contarci con quelli che le amministrazioni locali, su questi temi, le pungolano e le incalzano, per passione civica e senso della comunità.