Riprendiamo a segnalare le cose che, secondo noi, meriterebbero un’attenzione particolare da parte dell’amministrazione, nel prossimo bilancio.
Lo facciamo immaginando che sia ormai pronto il regolamento per il bilancio partecipato.
Lo facciamo sperando che nel 2017, per l’approvazione del bilancio non si ricada nella situazione mortificante verificatasi nel 2016, all’insegna del ritardo grave.
Lo facciamo suggerendo ai Consiglieri di stimolare la Giunta a chiudere il bilancio correttamente almeno entro i tre mesi di esercizio provvisorio (ovvero entro il 31 marzo 2017), visto che non è stato approvato entro la sua scadenza normale (31 dicembre 2016). Potreste prenderlo come il principale impegno del momento, al posto degli stalli di cortesia e altre cose decisamente meno impattanti.
Lo facciamo perché troviamo intollerabile che a Quartu i servizi vengano eliminati o ridotti o sviliti, senza che i cittadini battano un colpo.
BILANCIO (PARTECIPATO …?) 4 – UNA VOCE DI SPESA PER LA BIBLIOTECA CIVICA
C’era una volta una biblioteca…
Era un bel posto, un luogo storico della città, l’antico mattatoio ristrutturato. Aveva spazi all’aperto, sale e mezzanini. La grande scelta di volumi si accompagnava all’offerta di alcuni servizi: letture per i più piccoli, incontri con gli autori, talvolta la partecipazione ad eventi di più vasta portata come “Il Festival Tuttestorie”, rassegna di letteratura per ragazzi.
Il sevizio era gestito da personale qualificato, in grado di occuparsi degli acquisti, della catalogazione dei nuovi volumi e di operare la necessaria mediazione tra la richiesta specifica dell’ utente e il patrimonio librario disponibile.
Il sistema non era perfetto ma la biblioteca era comunque un importante centro di aggregazione, di studio e di argine contro l’impoverimento culturale.
Ad oggi la biblioteca non può più contare su personale qualificato, le letture ad alta voce sono state sospese, gli orari di apertura pomeridiana drasticamente ridotti (due soli pomeriggi a settimana dalle 15:30 alle 18:00), in un ambiente non più confortevole: scarsamente illuminato e riscaldato.
In un momento di grande crisi quale quello che sta vivendo la città di Quartu S. Elena, occuparsi della biblioteca può sembrare quasi superfluo e irrispettoso di bisogni più urgenti.
Così non è!
Se le biblioteche non si connotano come uno spazio di libertà da offrire ai più giovani, come uno spazio e un luogo di tempo lento, come una finestra aperta sul mondo e sul sogno… cosa rimane alle nuove generazioni?
Temiamo che la risposta sia: il vuoto esistenziale di chi viene pensato unicamente come consumatore e che trova il suo sbocco naturale nel ricercare una forma di aggregazione sociale nell’unico non-luogo sempre aperto: il centro commerciale.
Ecco perché speriamo, sogniamo che nel bilancio comunale (chissà, magari partecipato…) una voce di spesa possa essere riservata alla cura ed alla valorizzazione di questo servizio.