Intorno al fuoco – dalla protezione alla prevenzione civile

Giovedì 27 luglio, nella biblioteca civica di Quartu, ci siamo raccolti “intorno al fuoco”.
Ad occuparci del tema degli incendi ci ha aiutato Giuseppe Mariano Delogu, ex Dirigente del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, e autore del Libro “Dalla parte del fuoco” (ed. Il Maestrale). La sua presentazione ha affrontato aspetti normativi, tecnici, organizzativi, politici, del controllo delle emergenze derivanti dagli incendi.
Lo ringraziamo apertamente anche qui, per averci consegnato alcuni importantissimi messaggi.

SAPER CONVIVERE COL FUOCO.
Non dimenticarsi mai che il fuoco è un elemento naturale, una fonte di energia una forza che nella storia dell’umanità è stato strumento di sviluppo e alleato dell’uomo. Il fuoco è il fuoco. Il fuoco, a volte, solo a volte e in certe condizioni, diventa incendio.

CONOSCERE IL FUOCO.
In epoca tradizionale le persone erano abituate a trattare col fuoco: pastori, contadini, boscaioli sapevano riconoscere, nel loro ambiente di lavoro, le condizioni di accumulo di combustibile naturale (legname in foresta, sterpaglie nei campi, arbusti nella macchia) che avrebbe potuto generare incendi. E sapevano trattare questa condizione critica, riunendosi e usando il fuoco “preventivo”, da loro stessi vigilato e guidato allo scopo.
Noi, uomini d’oggi, col fuoco trattiamo assai raramente. Non abbiamo più conoscenze, cultura, tecniche per conviverci o per utilizzarlo. E come di cosa non conosciuta, mentalmente ne facciamo il nostro nemico assoluto e dal punto di vista pratico commettiamo errori così stupidi e grossolani da non far credere che possano, questi, generare eventi gravi come un grosso incendio: la sigaretta accesa lanciata a bordo strada, lo smaltimento di cenere calda in ambiente, …

AFFRONTARE IL FUOCO
Il fuoco, nel tempo, è diventato sinonimo di emergenza. Molti aspetti hanno contribuito a compiere questa lenta e inesorabile virata, ma su due almeno ci preme concentrarci, anche solo per farne novero e segnalazione:
– la progressiva riduzione delle risorse finanziarie e umane destinate alla prevenzione: non si fa la prevenzione vera, quella che attua lo smaltimento e/o il riutilizzo del combustibile naturale (legna, erba secca), non si fa l’altra prevenzione, quella che contiene il monitoraggio e la vigilanza sugli ambienti, e non si fa l’altre prevenzione ancora, quella che sanzionando la negligenza limita il numero di situazioni di rischio esistenti.
– l’affermazione di un modo aggressivo, quasi militarizzato, quale unico modo per contrastare l’emergenza
I due aspetti si avvitano inesorabilmente fra loro e confermano nella società l’idea che il controllo e la prevenzione del fuoco siano argomenti esclusivamente emergenziali, ovviamente delegati alle amministrazioni e alle forze pubbliche.
Le amministrazioni pubbliche sostengono costi altissimi per gli interventi di contrasto dell’emergenza, mentre, per quanto riguarda la prevenzione, si limitano a produrre linee guida e indicazioni ai cittadini.

IL LIVELLO LOCALE
Il Comune ha delle competenze e delle responsabilità, anche in questa questione.
Il nostro ha un Piano Antincendio Comunale aggiornato al 2011. Forse varrebbe la pena che qualcuno ci lavorasse, per verificare che il suo contenuto sia ancora valido.
Un buon Piano Antincendio Comunale, certo, non elimina gli appiccatori di fuoco (dolosi o colposi che siano), ma ci piace pensare che ben redatto e soprattutto bene eseguito, un Piano Comunale possa rendere la vita molto più difficile a questi “folli del fiammifero”. E’ uno dei contributi alla prevenzione che ci aspettiamo dagli amministratori locali.
Il nostro Comune ha un rapporto altalenante con le associazioni locali di protezione civile, tale che l’atto di indirizzo per la campagna antincendio 2017 è stato adottato il 10 luglio 2017, assai tardivamente. Migliorare, chiarire, sviluppare queste relazioni di collaborazione, rientra nei doveri degli amministratori ed è una delle strade da percorrere per il monitoraggio del territorio, per la riduzione dei danni da fuoco, per l’intervento in caso di emergenza.
La società civile deve essere costantemente condotta a consapevolezza. Crediamo che non basti sparare le ordinanze a inizio stagione, sul dovere di ripulitura dei terreni privati: serve, insieme, dare importanza a quelle ordinanze sanzionando i contravventori, e dando il buon esempio attraverso la ripulitura programmata dei terreni comunali.
E la formazione, la sensibilizzazione, l’invito a contribuire tutti, ognuno nel suo piccolo, a questa tutela: invitiamo il Comune a fare lui (oltre che noi cittadini, con consueto piacere e senso di responsabilità) incontri pubblici formativi mirati alla prevenzione, lungo il corso della prossima primavera.

E NOI CITTADINI?
Abbiamo doveri, certo, e possibilità di impegno responsabile anche su questo fronte.
Dovere di informarci e di divulgare le informazioni che possediamo.
Dovere di conoscere le leggi, le prescrizioni, le sanzioni.
Dovere di eseguire prescrizioni e ordinanze che hanno per scopo la prevenzione degli incendi.
Dovere di progettare i nostri spazi esterni e il nostro arredo verde in maniera consapevole e con le cautele necessarie.
Dovere di segnalare negligenze e abusi.
Dovere di sentirci parte del nostro ambiente e di fare la nostra parte, con consapevolezza e impegno civico, anche “intorno al fuoco”.

Un ringraziamento particolare a Salvatore Sardu, per aver proposto e permesso la visione del suo documentario “Sardegna brucia”, a conclusione della impegnativa e piacevole serata.

Cambio di data del quarto dialogo cittadino

CAMBIO DI DATA DEL QUARTO DIALOGO CITTADINO, SPECIFICAMENTE DEDICATO AL BILANCIO – VENERDI 16 GIUGNO ORE 18,30 AL POETTO (zona Bussola)
Abbiamo appreso che il 30.5.2017 la Giunta Comunale ha approvato la sua proposta di bilancio comunale. E’ un passaggio importante, di preparazione per l’approvazione che deve avvenire in Consiglio.
Notiamo (e non è la prima volta) che la nostra amministrazione comunale fa le cose in grave ritardo: questa approvazione era da fare entro il 15 novembre 2016 (!) e quella definitiva del Consiglio entro il 31.12.2016. E i ritardi hanno sempre delle conseguenze.
Notiamo anche che l’Amministrazione non ha ritenuto di dover dare informazioni ai cittadini, su questi ritardi. Infatti, avremmo voluto leggere le motivazioni del ritardo ben espresse nella delibera di approvazione della proposta di bilancio. In genere certe cose si scrivono chiare negli atti, e a noi che seguiamo seriamente la politica locale non bastano le interviste agli assessori sui quotidiani.
Non possiamo fare a meno di rilevare che questa approvazione è avvenuta con il metodo tradizionale della democrazia rappresentativa (chi c’è, decide), anche se nel lontano marzo 2016 il Consiglio Comunale approvò all’unanimità la mozione per procedere con il bilancio partecipativo.
Siccome siamo interessati all’argomento, avevamo già promosso un “dialogo cittadino” specificamente dedicato al bilancio.
Ne spostiamo la data, per due motivi:
1) avere più tempo di leggere tutti questi nuovi documenti
2) dare tempo ai consiglieri comunali (come sempre, tutti caldamente invitati) di considerare la loro partecipazione a questo dialogo cittadino, per aiutare i cittadini a capire le cose e per spiegare la loro posizione.

Ci vediamo venerdì 16 giugno 2017, ore 18,30, sempre al Poetto, in zona Bussola. La partecipazione è libera.

“ISTRUZIONI PER L’USO DEI DIALOGHI CITTADINI”
1) partecipi se lo desideri, col solo impegno del rispetto per gli altri
2) considera l’argomento che porti come “non delegabile agli altri”: se tu lo ritieni una cosa importante, attivati (anche con piccole azioni) e coinvolgi altri ad attivarsi insieme a te
3) informa gli altri di quanto fai per il miglioramento della vita civica: far circolare informazioni di azioni positive di singoli cittadini o di gruppi farà crescere la città in consapevolezza e attivismo
4) pensi di non sapere abbastanza su di un argomento, o semplicemente non hai le informazioni necessarie per affrontarlo? Chiedi pure al gruppo: chiunque abbia queste informazioni, avrà il piacere di condividerle con te.

Passeggiata quartese al fuso di cepola.

Perché dedicare del tempo a passeggiare nella propria città?
Che cosa significa mantenere in vita un bene storico, una tradizione, l’uso di una lingua?
Che valore ha sentire il racconto che fa tornare alla memoria una cosa che non si sapeva più?
Che sensazioni produce?
Domenica 21 maggio, queste erano le riflessioni al termine della prima “passeggiata quartese”.
La serata è stata ricca di gente (circa 50 persone, molte di più di quante potessimo attenderne), di incontri preziosi, di racconti e di commenti.
Tutto questo ha lasciato in noi una bella sensazione di condivisione della memoria storica di luoghi e fatti.
Ricorderemo:
– lo stupore davanti alla chiesa più antica di Quartu, che solo pochi avevano già visto
– la meraviglia di scoprire che quel muro in ladiri fatiscente, che guardiamo distratti ogni giorno, è stato convento, poi distilleria e poi anche fabbrica di bibite, luogo produttivo per moltissimi quartesi, lungo la storia
– l’amarezza per lo spreco di beni storici non visitabili o lasciati a decadere
– la gioia di essere accolti dentro una casa campidanese col fuoco acceso e poter frugare fra oggetti e cimeli di una famiglia
– il rammarico di constatare che la pietra miliare con il numero romano IV, che dà il nome a Quartu, è dispersa e sul posto c’è un anonimo lastricato di marciapiede. Più in là una brutta copia moderna, che nessuno vede e nessuno riconosce.
– La sorpresa nel visitare una cantina antica e attiva, presso cui sentire una poesia dedicata alle uve, nella nostra lingua, il sardo
– La gioia di assaporare il vino offerto e il buon pecorino della nostra tradizione sarda

Per tutto questo ringraziamo i cittadini del quartiere di S. Maria Cepola che si sono prodigati per la nostra consapevolezza:
signor Benone, da sempre custode volontario della chiesa di S. Maria;
Valentino Murgia, nostra guida nella passeggiata, patrimonio di aneddoti e bravo lettore di poesia sarda;
Marino Murgia, affabile e ospitale proprietario di una bella casa campidanese;
Anna Rita Fois e la sua famiglia, che ci ha aperto la loro attività di produzione di vini e ci ha concesso di chiudere nella bellezza della convivialità;
Raimondo Perra, amico caro e autore de “Is gocius de is axinas”.
Un popolo che non tiene in considerazione la propria storia, non ha futuro. Nessuna pianta potrebbe vivere staccata dalle proprie radici.
Prendiamo questa esperienza come stimolo ad impegnarci, tutti noi cittadini, a riconoscere e a dare valore alla nostra storia e alla nostra Città.
PS: molti dei beni di questa passeggiata sono aperti sabato 27 e domenica 28 maggio, nella manifestazione “Monumenti aperti”. Vi suggeriamo di approfittarne!

Passeggiate quartesi

“PASSEGGIATE QUARTESI” – 21 maggio 2017, ore 18 – Partenza da Piazza S. Maria

C’è una Quartu dimenticata, in parte abbandonata, che solo il racconto può far tornare in vita.
Molte vie oggi secondarie, in cui passiamo rapidi in automobile, sono state in passato luoghi vivi e produttivi. Molti edifici davanti ai quali il nostro sguardo vaga senza soffermarsi hanno accolto storie importanti.
C’era moltissimo, a Quartu, al tempo dei nostri anziani, prima che l’improvviso e smisurato popolamento degli anni ‘80 procurasse l’abbandono dei lavori e del sapere tradizionale, e si portasse dietro la perdita di interesse al tramandare la memoria di luoghi e storie.
Le “Passeggiate quartesi” vogliono essere l’occasione, per cittadini e visitatori, di riscoprire la Quartu che non c’è più. Vedremo come la “cultura del mantenere” (tenere bene, tenere in vita) ciò che testimonia il passato è stata sopraffatta dalla “non cultura del buttare giù” in favore della speculazione edilizia e del consumismo.
La nostra prima “passeggiata quartese” sarà domenica 21 maggio 2017, con partenza alle 18 da Piazza S. Maria. Attraverseremo le vie Garibaldi e XX Settembre soffermandoci a riscoprire case tipiche, fabbriche dismesse, edifici religiosi, vecchie botteghe. Durante la passeggiata, ascolteremo i racconti vissuti che ci faranno alcuni residenti storici del quartiere.
La “passeggiata” terminerà con la visita alla cantina della Società Agricola Cesare Fois e figli, ed un breve momento di poesia.
La partecipazione è libera e gratuita.
Il solo scopo dell’iniziativa è condividere il piacere di riscoprire la nostra storia e dare valore alla nostra identità.
Vi aspettiamo.

#trasparenza

Nel Consiglio Comunale di ieri è stata approvata all’unanimità la mozione che dà indirizzo alla Giunta di provvedere a realizzare alcune azioni fondamentali per rispondere agli obblighi di legge del Decreto Trasparenza (2013).
Noi eravamo al Consiglio, in qualità di cittadini e portatori di diritti anche in questa materia, e non come “pubblico”, come qualche consigliere usa dire, quando si rivolge a chi assiste al consiglio.
Eravamo lì perché siamo desiderosi non tanto e non solo di vedere realizzata l’applicazione delle regolettine della trasparenza in ogni amministrazione dove si muovono risorse pubbliche (compreso il nostro Comune di Quartu Sant’Elena).
Eravamo lì, perché condividiamo il principio delle leggi sulla trasparenza, che significa esattamente ACCESSIBILITÀ TOTALE DELLE INFORMAZIONI, PER FAVORIRE FORME DIFFUSE DI CONTROLLO SULLE FUNZIONI ISTITUZIONALI E SULL’UTILIZZO DELLE RISORSE PUBBLICHE.
La soddisfazione per l’avvenuta approvazione ci aveva fatto concludere che potevamo occuparci di altri argomenti. Infatti, così sarà, in tutti i casi.
Tuttavia, non possiamo trascurare di rilevare che una quota per noi troppo alta di consiglieri e amministratori si sono dimostrati ieri totalmente disinformati e – peggio – non formati sull’argomento, confusi sulle pratiche e fumosi sui principi. Perciò, questa approvazione la consideriamo solo l’inizio di un miglioramento a cui chiamiamo non solo gli amministratori, ma proprio tutti i concittadini.
Per favore, non molliamo su queste cose, che sono la prevenzione di altre assai peggiori. Documentiamoci sulla trasparenza, apprendiamo cosa chiedere e come chiedere per la trasparenza, perché ne va della nostra modernità, del nostro sviluppo, della nostra capacità di partecipare, della nostra funzione di controllori di coloro a cui è stato dato, in modo democratico, un mandato istituzionale DI SERVIZIO e non già un comodato d’uso delle istituzioni.
Intanto che attendiamo che la sezione “Carte dei Servizi”, in Amministrazione Trasparente, si popoli dei documenti mancanti ancorché dovuti per legge, intanto che attendiamo che la sezione del patrimonio immobiliare acquisisca caratteristiche di dato aperto, mettiamo a disposizione la registrazione dell’incontro in cui ci siamo messi a disposizione per parlare di queste cose.
E’ il nostro tentativo, semplice e casereccio, di diffondere informazioni sulla trasparenza e fiducia nella partecipazione.
Ovviamente, su questa approvazione vigileremo, perché non resti lettera morta come lo streaming e il bilancio partecipativo.
“Tolleranza zero” è un insegnamento da non dimenticare mai.

Parcheggi e pianificazione

Quando Seneca, 2000 anni fa diceva “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” è molto probabile che avesse in mente la Quartu dei giorni nostri.
Mentre apprendiamo dalla stampa che il nuovo bando per la gestione della sosta a Quartu sarebbe in dirittura d’arrivo ne approfittiamo per fare qualche piccola riflessione in merito alla gestione dei trasporti e della mobilità nella terza città della Sardegna.
I trasporti costituiscono uno dei fattori essenziali per lo sviluppo ed il benessere economico, sia a livello globale che locale ma siccome hanno un impatto ambientale non trascurabile si dovrebbero pianificare, sul medio e lungo periodo, le azioni necessarie a migliorarne la sostenibilità e favorire al meglio la possibilità delle persone di spostarsi nel territorio. Una errata o assente pianificazione oltre a causare maggiore inquinamento è fonte di inefficienze pagate sia dai singoli cittadini che dalla comunità.
In ambito comunale, un’amministrazione che vuol fare correttamente il suo dovere dovrebbe prima di tutto realizzare un Piano Urbano della Mobilità, i cui principi troveranno applicazione nel Piano Urbano del Traffico che verrà poi operativamente posto in essere dal Programma Urbano dei Parcheggi. A Quartu esiste solo quest’ultimo che prende il nome di “Piano della sosta” che è una mera elencazione delle vie interessate con il rispettivo numero di stalli. Nessun obiettivo strategico si evince da quanto pubblicato.
La legge impone una serie di obblighi che elenchiamo di seguito.
Il Piano Urbano della Mobilità (P.U.M.) è stato istituito dalla legge n. 340 del 24 novembre 2000 “Disposizioni per la delegificazione di norme e per la semplificazione di procedimenti amministrativi – Legge di semplificazione 1999“, “al fine di soddisfare i fabbisogni di mobilità della popolazione, assicurare l’abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico, la riduzione dei consumi energetici, l’aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale, la minimizzazione dell’uso individuale dell’automobile privata e la moderazione del traffico, l’incremento della capacità di trasporto, l’aumento della percentuale di cittadini trasportati dai sistemi collettivi anche con soluzioni di car pooling e car sharing e la riduzione dei fenomeni di congestione nelle aree urbane” (art. 22, comma 1).
Il Piano Urbano del Traffico (P.U.T.) è stato istituito dal decreto legislativo n. 285 del 30 aprile 1992 “Nuovo codice della strada“, che all’art. 36 dispone: Ai Comuni, con popolazione residente superiore a trentamila abitanti, è fatto obbligo dell’adozione del piano urbano del traffico. I piani di traffico sono finalizzati ad ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi. Il piano urbano del traffico prevede il ricorso ad adeguati sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione e controllo del traffico, nonché di verifica del rallentamento della velocità e di dissuasione della sosta, al fine anche di consentire modifiche ai flussi della circolazione stradale che si rendano necessarie in relazione agli obiettivi da perseguire. Il piano urbano del traffico viene aggiornato ogni due anni.
Il Programma Urbano dei Parcheggi (P.U.P.) è stato istituito dalla legge n. 122 del 24 marzo 1989 “Disposizioni in materia di parcheggi, programma triennale per le aree urbane maggiormente popolate, nonché modificazioni di alcune norme del testo unico sulla disciplina della circolazione stradale, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica 15 giugno 1959, n. 393“. Tale legge, al comma 1 dell’art.3, afferma che i Comuni “sulla base di una preventiva valutazione del fabbisogno e tenendo conto del piano urbano del traffico (quale? dove si trova?) sono tenuti alla realizzazione del programma urbano dei parcheggi. Tale programma deve tra l’altro indicare le localizzazioni ed i dimensionamenti, le priorità di intervento ed i tempi di attuazione, privilegiando le realizzazioni volte a favorire il decongestionamento dei centri urbani mediante la creazione di parcheggi finalizzati all’interscambio con sistemi di trasporto collettivo e dotati anche di aree attrezzate per veicoli a due ruote, nonché le disposizioni necessarie per la regolamentazione della circolazione e dello stazionamento dei veicoli nelle aree urbane”.
Tornando a noi, quando a Quartu durante la giunta Contini vennero istituite le strisce blu a pagamento e le strisce gialle per i residenti, non c’era nessun piano che non fosse la mera elencazione degli stalli sistemati nelle varie vie e piazze cittadine. Allora venne fatta una concessione, con tutti i contro che questa comporta, uno tra tutti la proprietà delle colonnine per il pagamento su cui ancora si litiga tra società e Amministrazione Comunale. Ci siamo illusi che con il tempo (ed il cambio della giunta) tutta la pianificazione relativa alla mobilità sarebbe venuta fuori e che ci sarebbe stata una riflessione sulla migliore forma contrattuale, ma nulla, si persevera nell’errore. Nessun piano strategico e forma contrattuale immutata. Possibile che in via Porcu manchi la mentalità progettuale e che si facciano le cose senza un piano o una strategia alle spalle? Ma soprattutto, è possibile che la scena sia la stessa anche cambiando gli attori?

Terzo dialogo cittadino

TERZO DIALOGO CITTADINO – Sabato 6 maggio 2017 – Ore 17,30 – Parco “Andrea Parodi”, Loc. S. Andrea (Via Leonardo Da Vinci, Quartu S.Elena).

Il dialoghi cittadini sono un momento di incontro fra cittadini di Quartu S. Elena.
Li abbiamo pensati per recuperare l’abitudine al dialogo di persona, in luogo delle “discussioni” dietro la tastiera o nelle pagine dei social network, proprio perché crediamo nel valore dell’incontro e nella produttività dello scambio.
L’appuntamento è per sabato 6 maggio, alle ore 17,30. Staremo insieme un’oretta.
Partecipa liberamente chiunque lo desidera. Noi vi aspettiamo lì.
I soci di Atobiu
(PS: in caso di cattivo tempo, rimandiamo)

“ISTRUZIONI PER L’USO DEI DIALOGHI CITTADINI”
1) partecipi se lo desideri, col solo impegno del rispetto per gli altri
2) considera l’argomento che porti come “non delegabile agli altri”: se tu lo ritieni una cosa importante, attivati (anche con piccole azioni) e coinvolgi altri ad attivarsi insieme a te
3) informa gli altri di quanto fai per il miglioramento della vita civica: far circolare informazioni di azioni positive di singoli cittadini o di gruppi farà crescere la città in consapevolezza e attivismo
4) pensi di non sapere abbastanza su di un argomento, o semplicemente non hai le informazioni necessarie per affrontarlo? Chiedi pure al gruppo: chiunque abbia queste informazioni, avrà il piacere di condividerle con te.

Sa die de sa sardigna

Sa die de sa Sardigna è il ricordo del giorno in cui i Sardi lottarono per la libertà, insieme come un solo popolo.
Ogni anno, ancora ora e con altrettanto forti ragioni proprio oggi, proviamo a ricordarci che la lotta per una Sardegna più libera non finisce mai. E che tutti noi che alla Sardegna siamo legati da svariatissime storie e forme di appartenenza, siamo chiamati ad impegnarci per migliorare le nostre condizioni di vita e di libertà.
Noi di Atobiu la celebriamo mettendo a disposizione questo bel fascicolo, creato per i bambini dagli autori del progetto “Storia sarda nella scuola italiana”, che avemmo come ospiti, relatori e testimoni, durante una bella serata alla biblioteca comunale, nelle nostre attività dell’anno scorso.
A tutti noi, bona die e buon impegno per la libertà.

Sa die de sa sardigna.pdf

 

Saluti alla nuova assessora

Alla nuova assessora Dott. ssa Tiziana Terrana, a cui il Sindaco ha attribuito le deleghe “Tutela dell’Ambiente, Igiene Urbana, Servizi Tecnologici, Manutenzioni”, fresca di nomina, porgiamo il nostro benvenuto. Lei è la quarta in due anni (cfr. Passino, Cannarella, Passino, Terrana).
Come avevamo già scritto all’assessore al Bilancio Roberto Fadda Di Martino, nominato circa un mese fa, non riteniamo che ci sia tempo per altri convenevoli: occorre subito rimboccarsi le maniche ed affrontare le innumerevoli situazioni critiche della nostra Città.
Gliene elenchiamo alcune, di sua competenza, che destano in noi una forte preoccupazione.
Il primo è sicuramente l’appalto del Servizio di Igiene Urbana, per due aspetti: le modalità in cui è avvenuta la cosiddetta “proroga” e la decisione di passare da gestione in appalto a concessione di servizi, i cui termini (economici, temporali, organizzativi), a pochi mesi dalla scadenza della suddetta proroga, non sono ancora definiti dall’Amministrazione di cui ora Lei entra a far parte. Durante le assemblee civiche sull’argomento, promosse dal suo predecessore, è stato detto che si stanno ancora raccogliendo i dati per lo studio. Le chiediamo: non è che intendete andare avanti di proroga in proroga?
Il secondo è quello delle manutenzioni non svolte, che hanno fatto derivare la Città verso lo stato di degrado estetico e funzionale che è sotto gli occhi di tutti, strade in primis, seguite da scuole e edifici comunali.
Il terzo è quel gioiello di PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile), che giace morto e inapplicato in bella mostra nel sito istituzionale del Comune.
Il quarto e il più importante, glielo raccomandiamo con tutto il cuore: la non approvazione del bilancio e la condizione di “gestione provvisoria” in cui Quartu galleggia dal 1 aprile 2017. Lei lo sa che in questa situazione non potrebbe bandire alcun appalto o concessione? Lei lo sa che non potrà eseguire nessuna manutenzione? E ovviamente, non potrà nemmeno applicare nessun PAES.
Se il Sindaco l’ha nominata, riteniamo che riponga in Lei tanta fiducia. Ci aspettiamo che immediatamente Lei dia agli uffici le giuste linee politiche per farci uscire dalla situazione di impasse in cui Quartu versa ormai da così troppi anni.
Pertanto, non le rubiamo altro tempo: attendiamo fiduciosi di vedere il suo lavoro per la ripresa di un’attività amministrativa efficiente e trasparente della nostra Città.

Breve racconto del secondo dialogo cittadino

Domenica 9 aprile, nel pomeriggio, ci siamo incontrati nel Parco di Molentargius-Saline.
Seduti nel prato, eravamo una decina in più della prima volta.
Abbiamo parlato di trasparenza e di partecipazione. Ci siamo scambiati informazioni sul bilancio comunale non ancora approvato e sul servizio di igiene urbana, che passerà da gestione in appalto a servizio in concessione. Abbiamo condiviso le informazioni possedute dai partecipanti sui lavori del Consiglio Comunale e su quelli di alcune commissioni. Abbiamo cercato di ricostruire le informazioni principali sullo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) che a breve dovrebbe essere aperto sul territorio di Quartu, sulla destinazione del Caffè del Parco (stabile comunale adiacente al Parco di Pitz’e Serra), sullo sfratto delle associazioni cittadine dai locali comunali.
Volutamente i dialoghi cittadini non stabiliscono un tema per l’incontro: anche questa volta è stato lasciato alla spontaneità e alle esigenze portate dai singoli partecipanti.
Sinteticamente sono emersi:
– l’interesse agli argomenti della vita pubblica e collettiva;
– il bisogno di ricevere informazioni e spiegazioni sul funzionamento amministrativo della città;
– la volontà di procedere ad azioni concrete di impegno.
Come abbiamo detto durante il dialogo, Atobiu propone questi incontri come momento di scambio, e per condividere, con il maggior numero possibile di cittadini, la cultura della partecipazione. Non li proponiamo per assumere l’onere di portare a soluzione cose per le quali occorre tutta la cittadinanza.
Ciò che auspichiamo è che, anche dai dialoghi, possano nascere nuove iniziative dei cittadini che aumentino la volontà e la capacità di intervenire positivamente sulla vita pubblica.
Anticipiamo che il prossimo dialogo sarà Sabato 6 maggio 2017, alle ore 17,30, nel Parco Andrea Parodi a S. Andrea.
Intanto, ragionando e riflettendo sui due primi incontri, sono nate le
“ISTRUZIONI PER L’USO DEI DIALOGHI CITTADINI”
1) partecipi se lo desideri, col solo impegno del rispetto per gli altri
2) considera l’argomento che porti come “non delegabile agli altri”: se tu lo ritieni una cosa importante, attivati (anche con piccole azioni) e coinvolgi altri ad attivarsi insieme a te
3) informa gli altri di quanto fai per il miglioramento della vita civica: far circolare informazioni di azioni positive di singoli cittadini o di gruppi farà crescere la città in consapevolezza e attivismo
4) pensi di non sapere abbastanza su di un argomento, o semplicemente non hai le informazioni necessarie per affrontarlo? Chiedi pure al gruppo: chiunque abbia queste informazioni, avrà il piacere di condividerle con te.