A Settant’Anni dallo statuto Sardo

Questa la prossima iniziativa.
È un momento di (in)formazione che si terrà venerdì 19 gennaio 2018, alle ore 18,30, nella biblioteca comunale di Quartu Sant’Elena, insieme a Maurizio Onnis, scrittore.
Ascolteremo la ricostruzione dei fatti storici che hanno condotto al documento fondativo della Regione Autonoma Sardegna, vigente ormai da settanta anni.
E rifletteremo sul presente.
Partecipate e passate parola 🙂

Riflessioni di fine anno.

Fra qualche ora si chiude un altro anno.
La situazione della Città di Quartu continua ad essere molto critica: potremmo elencare doveri non portati a compimento dell’amministrazione, prospettive politiche limitate, scelte amministrative non oculate, momenti difficili gestiti male. Non lo faremo, non perché non capiamo o non ricordiamo le cose, ma perché preferiamo dedicare il nostro sguardo ad alcune cose accadute che consideriamo buone e prenderne forza.

Durante quest’ultimo anno sono nati nuovi comitati civici, un movimento politico cittadino, un’altra associazione che promette di impegnarsi per la cittadinanza attiva. Ci piace riconoscere lo sforzo di tutti coloro che avviano nuove attività ispirate al valore, per noi fondamentale, della PARTECIPAZIONE.

Il Comune e l’Ente Parco, dopo la richiesta della nostra associazione, hanno iniziato a pubblicare le informazioni ambientali. Diversi gruppi di cittadini hanno chiesto maggiore pubblicità dei lavori delle commissioni consiliari, a partire dalle convocazioni e dai verbali. Conviene non sminuire questi accadimenti e coglierne la portata vera, che è il richiamo dell’amministrazione al DOVERE DELLA TRASPARENZA, e il desiderio, crescente in noi cittadini, di vederla finalmente realizzata.

Una rete di associazioni e gruppi ha creato e proposto all’amministrazione comunale una bozza di regolamento per la partecipazione, la cui mancanza a Quartu è una grave ventennale inadempienza alle leggi. Una commissione consiliare la ha analizzata e inviata all’apparato tecnico comunale, per la revisione prima dell’approvazione. Lo consideriamo un esempio di COOPERAZIONE, di unità su un obiettivo comune. Speriamo che l’approvazione di quel regolamento mancante dia il frutto sperato.

Nella scorsa primavera, ci siamo seduti per quattro volte, in quattro piazze diverse della città, a ragionare insieme a chi volesse farlo con noi. Con i “dialoghi cittadini” abbiamo provato a rilanciare il senso e il valore dell’INCONTRO in luogo della discussione sui social. In quelle chiacchierate abbiamo spesso ricevuto la richiesta – talvolta anche la pressione – di “fare qualcosa”. Come abbiamo sempre detto, non vogliamo ricevere deleghe, ma invitare ognuno ad attivare percorsi nuovi o a prenderne parte. Ci piace pensare che dai dialoghi siano partite provocazioni, idee, nuova energia. Il DIALOGO è per noi un valore e speriamo che possa caratterizzare il nostro prossimo futuro, compreso il dibattito pubblico e quello elettorale.

Fra marzo e novembre abbiamo voluto aprire tre discussioni su temi “forti”: la trasparenza, la gestione delle risorse economiche comunali, la prevenzione della corruzione. Vedere l’interesse dei cittadini a questi argomenti tutt’altro che semplici accresce il nostro ottimismo. Desideriamo davvero tanto che il dibattito politico e l’impegno civico siano sempre più qualificati, anche grazie alla COMPETENZA di noi cittadini, a cui non dovremmo mai rinunciare, se vogliamo fare la nostra parte.

Certo, c’è ancora tanto da fare, ma alcune strade sono state aperte e questo crea in noi una sensazione positiva che chiamiamo SPERANZA.

Per quanto ci riguarda, stiamo lavorando per partecipare alla consultazione pubblica per l’integrazione del Piano di prevenzione della corruzione. A gennaio promuoveremo un incontro pubblico dedicato allo Statuto della Regione Autonoma della Sardegna. Da febbraio saremo impegnati nelle scuole superiori di Quartu, a dialogare con i ragazzi più grandi di come tutti possiamo e dobbiamo essere cittadini attivi.

Buon anno nuovo a tutte e a tutti.

Consultazione pubblica per l’aggiornamento del piano di prevenzione della corruzione

Il Comune invita i cittadini a partecipare con integrazioni a migliorare la strategia di prevenzione della corruzione e di affermazione della trasparenza.
Lo scorso anno fummo i soli a fare proposte di modifica. Parteciperemo anche stavolta, ma dopo l’incontro pubblico dello scorso 24 novembre, organizzato per approfondire con l’aiuto di un esperto e insieme ad altri cittadini la conoscenza del tema e dello strumento del Piano di prevenzione della corruzione, speriamo di non rimanere i soli.

Ne diamo notizia perché desideriamo che, quest’anno, in molti partecipino alla consultazione pubblica.
Scade il 15 gennaio. I concittadini che desiderano contribuire e non vogliono farlo da soli, ci possono contattare alla mail atobiu@atobiu.it o per messaggio.

http://www.comune.quartusantelena.ca.it/notizia.php?id=1882

Prevenire la corruzione

La corruzione è un tema fastidioso e importantissimo: gli atti di corruzione aspirano via risorse economiche, umane, sociali, e lasciano povertà, insicurezza, sfiducia.
Controllarla, prevenirla, rimuoverla, è un dovere.
Il 24 novembre, alle 18,30, nella biblioteca civica di Via dante 66 a Quartu S. Elena, ne parliamo con Alessandra Loi, consulente di enti pubblici sull’argomento, che ci aiuterà a capire cosa deve fare l’amministrazione e cosa possiamo fare noi cittadini.

Come vengono utilizzati i nostri soldi? Breve riassunto dell’incontro del 10 novembre

Abbiamo dedicato una bella serata alla comprensione di alcuni dei meccanismi che regolano l’uso delle risorse pubbliche in un comune. Fabio Atzeni ci ha condotti, molto bene e con la maggiore semplicità possibile, dentro un argomento difficile, a tratti ostile.

Nella prima parte, abbiamo potuto ascoltare come funziona il flusso delle entrate e delle spese, quanto incide la tempistica della programmazione comunale sui risultati, quanto è importante che l’amministrazione tenga bene i conti.
Nella seconda parte, abbiamo provato, insieme, a esplorare alcune banche dati nelle quali si possono trovare informazioni sui bilanci delle amministrazioni.

In particolare, il sito www.openbilanci.it, nel quale è possibile trovare i dati sulle entrate e sulle spese di tutte le amministrazioni pubbliche, vedere classifiche e comparazioni fra enti della stessa fascia (il Comune di Quartu è nella fascia di comuni fra i 50.000 e i 200.000 abitanti). Purtroppo, i dati sono aggiornati al 2014, ma l’impostazione del sito rende possibile diverse esplorazioni e attiva la riflessione di noi cittadini su come le diverse amministrazioni locali impiegano i soldi.
E così, per esempio, abbiamo notato che il servizio di raccolta dei rifiuti ha un costo pro-capite di € 230,00 a Quartu e di € 153,00 a Imola (nel 2014). Ma anche che il Comune di Olbia spende per i servizi sociali € 230,00 per abitante e il Comune di Quartu appena € 188,00 (sempre nel 2014).
Ovviamente, abbiamo concordato che su queste differenze occorre che i cittadini e gli amministratori riflettano bene, considerando la situazione specifica di ogni Comune.

Abbiamo anche provato insieme ad utilizzare il sito del governo www.soldipubblici.gov.it . In questo, i dati si aggiornano continuamente, perché le amministrazioni sono collegate costantemente ad esso.
Da questo sito è possibile leggere quanto stanno costando i servizi e gli interventi, per ogni anno. Ci è sembrato molto utile. Infatti, tenerci aggiornati sull’entità delle spese, argomento per argomento, ci permette di riflettere sulla corrispondenza fra quanto l’amministrazione spende, i risultati che si sono ottenuti con quella spesa e il nostro senso di soddisfazione sull’efficacia dell’attività amministrativa.

Di sicuro, abbiamo capito che la rigidità della contabilità, in sé, non può essere portata come un problema a giustificazione della cattiva amministrazione.
Abbiamo anche capito che la pianificazione del Comune avrebbe maggiore efficacia se non fosse così vergognosamente tardiva.
Ci siamo detti che noi cittadini dobbiamo essere preparati anche su questi argomenti: la partecipazione inizia nel cercare di capire.

Perciò, proprio per il nostro desiderio di capire…
AGLI AMMINISTRATORI COMUNALI CHIEDIAMO:
1) quando approvate il Documento Unico di Programmazione 2018-2020? La scadenza era il 31 luglio scorso.
2) il bilancio 2018-2020, almeno quest’anno, sarà approvato nei termini corretti? La scadenza è il 31.12.2017
3) Potete comunicarci quali sono le reali ragioni di questi ritardi nell’approvare il bilancio comunale? Ci sono problemi nei conti? Nel caso, quali? Ci sono difficoltà a pianificare gli interventi? Perchè? C’è disinteresse a farlo? Come mai?
AI CONSIGLIERI DELL’OPPOSIZIONE CHIEDIAMO: potete fare delle comunicazioni pubbliche su come state intervenendo perché le cose inizino ad andare meglio?

Come vengono utilizzati i nostri soldi?

Ecco il primo dei due incontri. Essere informati, preparati, attenti, ci permette di intervenire di più e meglio nella vita della nostra Città.
E non ci sono argomenti “troppo difficili”. Il desiderio di capire e un aiuto esperto ci permetteranno di farci un’idea anche di questo argomento: il bilancio comunale.

RISORSE E SERVIZI PER I CITTADINI
Come funziona la gestione delle risorse economiche di un Comune? Perché è così importante avere un buon bilancio e approvarlo nei tempi?
Crediamo che sia opportuno sapere da dove provengono le risorse economiche del nostro Comune e in che modo devono essere spese per creare servizi e interventi efficienti, continuativi, efficaci, ovvero per migliorare la qualità della nostra vita.
Vedremo anche come poter trovare i dati, osservarli e farsi una propria opinione su come vengono amministrate le risorse pubbliche nella propria città.
Ci aiuta nella riflessione Fabio Atzeni, funzionario regionale in materia di amministrazione e contabilità pubblica.

Incontri di formazione

La prima forma di partecipazione è quella di documentarsi, informarsi, riflettere sulle cose avendone una sufficiente conoscenza. Non ci sono argomenti della vita pubblica preclusi ai cittadini, o troppo difficili.
Noi crediamo fortemente che la partecipazione qualificata dei cittadini accresca la qualità dell’azione amministrativa e, alla lunga, contribuisca alla crescita della Città.
Per tutti questi motivi riprendiamo con gli INCONTRI DI INFORMAZIONE, aperti a chiunque voglia partecipare.

DOVE VANNO A FINIRE I NOSTRI SOLDI?
Il primo sarà il 10 novembre* 2017 e riguarderà il bilancio del Comune.
E’ importante che ogni cittadino abbia un’idea chiara di come funziona la gestione delle risorse economiche: sapere da dove provengono, quale è il meccanismo per la loro spesa, quali sono gli obblighi e i tempi da rispettare per garantire alla cittadinanza servizi e interventi efficienti, continuativi, efficaci.
Ci chiederemo anche come i cittadini possono trovare i dati, osservarli e farsi una propria opinione su come vengono amministrate le risorse pubbliche nella propria città.
Questo incontro sarà animato da Fabio Atzeni, funzionario regionale in materia di amministrazione e contabilità pubblica.

COME PREVENIRE LA CORRUZIONE?
Il secondo si terrà il 24 novembre 2017, e parleremo del Piano Anticorruzione del Comune.
E’ un documento obbligatorio per tutte le amministrazioni pubbliche, che devono crearlo adattandolo alla situazione locale.
Troppo spesso le amministrazioni sorvolano su questo documento, approvandolo con ritardo o in modo meccanico, senza calare il suo contenuto nella realtà e soprattutto nella finalità che deve perseguire: controllare il funzionamento della macchina amministrativa, perchè non incorra in situazioni di corruzione.
Sarà l’occasione per conoscerlo, parlarne, e, soprattutto, per capire come i cittadini possono integrarlo, partecipando alla consultazione pubblica (obbligatoria) che precede il suo aggiornamento annuale.
Questo incontro sarà animato da Alessandra Loi, esperta in Scienza della comunicazione e consulente di amministrazioni pubbliche in materia di anticorruzione.

(PS: al più presto vi diamo conferma del luogo e dell’orario. Iniziate a segnare la data e… passate parola!)
(*questa e’ la nuova e definitiva data, aggiornata il 24 ottobre)

Salute, informazioni ambientali e trasparenza

Nel Parco del Molentargius Saline, da più di una settimana è in corso un’emergenza ambientale, con gravi risvolti per la salute pubblica.
Qualcosa brucia e non si sa cosa. Sicuramente non è cosa benefica: lo sentiamo con il nostro naso ogni giorno e soprattutto ogni notte, lo rivelano i nostri occhi rossi e il senso di nausea o di vomito che ci prende quando vi rimaniamo esposti.
Già, ma cosa brucia? Cosa viene sprigionato in ambiente dalla combustione? Quali informazioni possiedono gli Enti di competenza sulla zona da cui emergono le esalazioni, ovvero l’Ente Parco e il Comune di Quartu Sant’Elena? Che effetti sta procurando o causerà sulla nostra salute?

Tra le molte cose che queste due Amministrazioni hanno trascurato, c’è sicuramente l’obbligo di ottemperare alla pubblicazione delle informazioni ambientali.
Ottemperare non significa chiamare un giornalista e far scrivere un articolo. Ottemperare non significa scrivere post sulla pagina facebook del sindaco pro-tempore, chiunque esso sia, che davvero importa poco. Ottemperare non significa avere un addetto stampa che “comunica”.
Ottemperare alla Convenzione di Aarhus, al Decreto Legislativo di ratifica (n. 195/2005) e al Decreto Trasparenza, significa pubblicare nella sezione “Informazioni ambientali” della pagina “Ammministrazione Trasparente”, nel sito ufficiale delle due amministrazioni, OGNI INFORMAZIONE PRODOTTA, RICEVUTA, CONOSCIUTA che riguardi le condizioni dell’ambiente.
Andate a vedere la pagina dell’Ente Parco: è beatamente vuota. Ognuno tragga le sue conclusioni.
Andate a vedere quella del Comune: accoglie una relazione del 2015, con qualche link.
NON CI SONO notizie relative ai fumi tossici e all’emergenza ambientale in corso, né documenti relativi al periodo dal 14 luglio 2017 (data dell’incendio nel Parco) in poi.

Per questo, abbiamo mandato una richiesta di ottemperare, ai Dirigenti responsabili di entrambe le amministrazioni. Il Decreto Trasparenza dice che devono provvedere “tempestivamente”, non “quando hanno tempo”.
Sappiamo che i dati dovranno rimanere pubblicati per cinque anni, non il tempo di un post su facebook o di un articolo su un giornale, che sono entrambi volatili.
In questo modo, TUTTI, gratuitamente, sono nelle condizioni accedere alle informazioni, non solo i membri del gruppo facebook “tal dei tali”, i lettori di un giornale a pagamento, i contatti whatsapp.

E se non venissero pubblicate le informazioni ambientali?
Beh, sappiamo che è dovere e prerogativa di qualunque cittadino, segnalare l’inadempienza all’Autorità Nazionale Anti Corruzione e che, per i Dirigenti che non ottemperano, è prevista una sanzione amministrativa da € 500,00 a € 10.000,00.
Perciò, siamo convinti che pubblicare le informazioni ambientali sul Parco del Molentargius Saline non solo è giusto e dovuto, ma anche che conviene che sia fatto bene, senza farsi sfuggire nessuna notizia, nessun dato, nessuna relazione tecnica con dati ambientali, che siano già in possesso o che saranno prodotti/ricevuti/conosciuti dall’Amministrazione Pubblica in cui si ha il privilegio di lavorare.
Mai più di oggi, salute e trasparenza sono stati così legati.
“Tolleranza zero” è diventata una parola chiave un po’ per tutto. Amaramente.

Soldi pubblici e risultati

€ 329.873,66 è la spesa sostenuta dal Comune di Quartu, da gennaio a luglio 2017, per INDENNITA’ AGLI ORGANI ISTITUZIONALI (fonte: www.soldipubblici.gov.it).
Gli organi istituzionali di un Comune sono il Consiglio, la Giunta, il Presidente del Consiglio, il Sindaco.
Ci siamo chiesti: quale è il prodotto di questa spesa?
Noi siamo convinti che la politica locale sia cosa concreta, e che si faccia attraverso l’adozione di atti pubblici, ovvero le “deliberazioni”, come si dice in linguaggio amministrativo per indicare le decisioni. Per questo non proporzioniamo quella cifra (€ 329.873,66) al numero di riunioni di giunta o di incontri delle commissioni consiliari o di sedute di consiglio. Quelli, per noi cittadini, sono solo percorsi, non risultati.
Il problema è che tutto ha un costo.
Hanno un costo le discussioni e le riunioni.
Hanno un costo le sedute di commissione in cui si da’ lettura ad una bozza, senza che vi sia stato un lavoro personale dei consiglieri a monte, senza che vi sia un lavoro di elaborazione di gruppo durante la seduta.
Hanno un costo gli ingressi in ritardo dei consiglieri alle sedute di commissione.
Hanno un costo gli interventi dei consiglieri durante i consigli, tutti, anche quelli non pertinenti o quelli fatti senza cognizione di causa, senza essersi documentati sugli argomenti.
Hanno un costo i vergognosissimi battibecchi su questioni meno che personali durante i consigli (i cui toni riprovevoli ci sono rimasti ben impressi…)
Ha un costo il numero degli assessori.
Il tempo speso dagli organi istituzionali ha un costo. Per Quartu, € 329.873,66 da Gennaio a Luglio 2017.
A scanso di equivoci chiariamo che, per noi, l’indennità è uno strumento necessario per porre coloro che sono stati scelti per fare gli interessi collettivi, nella condizione di farlo senza preoccupazioni di ordine materiale, perché possano assolvere al loro compito con dignità, con fierezza, con indipendenza e con serenità. Non siamo contrari e non riteniamo che debbano essere messe in discussione. (*)

Ma – dicevamo – che cosa ha prodotto questa spesa?
– 106 deliberazioni della Giunta Comunale, di cui 20 hanno riguardato patrocini e 9 dinieghi di trasferimento a dipendenti comunali. Ne restano 86, relative alla gestione dell’attività amministrativa di tutti i settori.
– 40 deliberazioni del Consiglio Comunale, di cui 15 riguardano l’approvazione di mozioni e ordini del giorno e 4 l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Ne restano 21, riguardanti gli atti di programmazione del Comune (bilancio, atti preliminari al bilancio, discussione di emendamenti, regolamenti)
E’ poco? E’ troppo? E’ quello che serve per risollevare la nostra città? Ci sono cose su cui il Comune avrebbe già dovuto prendere decisioni in questo primo semestre?
Secondo noi, certamente sì. E giusto per iniziare un elenco di argomenti, ricordiamo volentieri:
– le carte dei servizi (già sollecitate da Atobiu e promesse dal Comune per la pubblicazione al 2 maggio 2017. Non pervenute. OBBLIGO DI LEGGE)
– gli atti di indirizzo per la concessione del servizio di ritiro dei rifiuti urbani (la proroghina da € 12.700.000,00 scade al 31.12.2017…e poi? Che si fa: altra proroga? Di proroga in proroga? OBBLIGO DI LEGGE rispetto al Codice dei Contratti e alla normativa anticorruzione, fare gare pubbliche per assegnare quantità di soldi così consistenti)
– Il regolamento per gli istituti della partecipazione popolare (OBBLIGO DI LEGGE dal 2000, mai adottato. A Quartu è nato il Comitato Quartu Partecipa, per sostenere questo “passaggio tardivo alla modernità”)
– Il Documento Unico di Programmazione 2018/2020 (scadenza entro luglio 2017, già saltata, OBBLIGO DI LEGGE, ma tanto è consuetudine fare la programmazione in ritardissimo… e senza il bilancio, nei primi sei mesi dell’anno si può non fare nulla di nulla, con la motivazione “manca il bilancio”)
– la pubblicità on line dei verbali delle commissioni consiliari (IMPEGNO DA MOZIONE APPROVATA all’unanimità nel 2017, per superare la modalità attuale, stile “anni 90”, con accesso agli atti classico. Azione a costo zero: perché non si è ancora fatto?)
– Il regolamento sul bilancio partecipativo (IMPEGNO DA MOZIONE APPROVATA all’unanimità nel 2016: perché non si è ancora fatto?)
Ognuno aggiunga, dal suo punto di vista e secondo le sue conoscenze.
E ci vengono delle domande…
Agli organi istituzionali: quale è la vostra valutazione? Quella spesa (quella delle vostre indennità) è giustificata da questo risultato?
Ai concittadini: conoscevate questi dati? Che cosa ne pensate?
A tutti: ci va bene così?
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* [ In passato, per lungo tempo, chi viveva del proprio lavoro difficilmente poteva diventare un rappresentante nella vita pubblica, perché dedicando gran parte del proprio tempo ai lavori istituzionali (un sindaco è impegnato tutto il giorno, un consigliere deve essere disponibile durante il consiglio per la discussione e prima per parteciparvi preparato) non gliene sarebbe rimasto per guadagnarsi da vivere. In tal modo solo coloro che vivevano di rendita, o avevano qualcuno che li manteneva, potevano permettersi di partecipare alla politica attiva.]