Nel Consiglio Comunale di ieri è stata approvata all’unanimità la mozione che dà indirizzo alla Giunta di provvedere a realizzare alcune azioni fondamentali per rispondere agli obblighi di legge del Decreto Trasparenza (2013).
Noi eravamo al Consiglio, in qualità di cittadini e portatori di diritti anche in questa materia, e non come “pubblico”, come qualche consigliere usa dire, quando si rivolge a chi assiste al consiglio.
Eravamo lì perché siamo desiderosi non tanto e non solo di vedere realizzata l’applicazione delle regolettine della trasparenza in ogni amministrazione dove si muovono risorse pubbliche (compreso il nostro Comune di Quartu Sant’Elena).
Eravamo lì, perché condividiamo il principio delle leggi sulla trasparenza, che significa esattamente ACCESSIBILITÀ TOTALE DELLE INFORMAZIONI, PER FAVORIRE FORME DIFFUSE DI CONTROLLO SULLE FUNZIONI ISTITUZIONALI E SULL’UTILIZZO DELLE RISORSE PUBBLICHE.
La soddisfazione per l’avvenuta approvazione ci aveva fatto concludere che potevamo occuparci di altri argomenti. Infatti, così sarà, in tutti i casi.
Tuttavia, non possiamo trascurare di rilevare che una quota per noi troppo alta di consiglieri e amministratori si sono dimostrati ieri totalmente disinformati e – peggio – non formati sull’argomento, confusi sulle pratiche e fumosi sui principi. Perciò, questa approvazione la consideriamo solo l’inizio di un miglioramento a cui chiamiamo non solo gli amministratori, ma proprio tutti i concittadini.
Per favore, non molliamo su queste cose, che sono la prevenzione di altre assai peggiori. Documentiamoci sulla trasparenza, apprendiamo cosa chiedere e come chiedere per la trasparenza, perché ne va della nostra modernità, del nostro sviluppo, della nostra capacità di partecipare, della nostra funzione di controllori di coloro a cui è stato dato, in modo democratico, un mandato istituzionale DI SERVIZIO e non già un comodato d’uso delle istituzioni.
Intanto che attendiamo che la sezione “Carte dei Servizi”, in Amministrazione Trasparente, si popoli dei documenti mancanti ancorché dovuti per legge, intanto che attendiamo che la sezione del patrimonio immobiliare acquisisca caratteristiche di dato aperto, mettiamo a disposizione la registrazione dell’incontro in cui ci siamo messi a disposizione per parlare di queste cose.
E’ il nostro tentativo, semplice e casereccio, di diffondere informazioni sulla trasparenza e fiducia nella partecipazione.
Ovviamente, su questa approvazione vigileremo, perché non resti lettera morta come lo streaming e il bilancio partecipativo.
“Tolleranza zero” è un insegnamento da non dimenticare mai.