…sarà più o meno buono, a seconda di quanto sapremo dare alla Città.
Tutti.
A iniziare da noi cittadini, che avremo un bell’impegno, soprattutto a causa della fase elettorale.
Dovremo portare ai candidati solo richieste lecite, possibilmente collettive, e combattere il voto di scambio, non accettarlo mai. E sarà dura.
Dovremo valorizzare tutti coloro che formano i loro programmi elettorali con i concittadini, in modo partecipativo, e dubitare delle forze politiche che si propongono con la cifra della vecchia politica, “dammi il tuo voto, delegami completamente e lasciami fare”.
Dovremo metterci il problema della qualità etica delle candidature e votare le persone che più si distinguono per quelle caratteristiche personali che danno sicurezza a una Città: la dignità, l’affidabilità, il rispetto delle leggi, la disponibilità a interessarsi della collettività, la capacità di dialogo costruttivo anche con i concittadini. Possibilmente, queste caratteristiche, vorremmo averle riscontrate nel tempo già trascorso.
Dovremo suscitare il dibattito politico, e parteciparvi, facendo noi (non i giornalisti!) le domande: “chi finanzia la tua campagna elettorale?”, “come intendi risolvere il problema delle mancate entrate?”, “cosa intendi fare per agevolare la partecipazione dei cittadini all’amministrazione della Città?” sono solo alcune delle domande a cui un candidato serio deve prepararsi a rispondere. E noi cittadini a fargliele.
Dovremmo anche diffidare da chi fa tutto all’ultimo momento, senza programmazione chiara: non abbiamo certo bisogno di una nuova amministrazione che inizia a lavorare a fine legislatura, come questa attuale.
Poi dovremo esserci, andare a votare. L’attuale amministrazione fu votata da una piccolissima parte dei quartesi aventi diritto al voto. Abbiamo tutti una grande responsabilità sulla qualità (buona? cattiva?) di chi ci amministra: sentiamoci corresponsabili e facciamo di più.
Convinciamo il maggior numero possibile di quartesi ad andare a votare, ognuno per chi vuole, sapendo che quel voto sarà per tutti e per cinque anni.
È importante arrivare pronti. E che ci stiamo preparando, “è questa la novità.”
BUON 2020.